L’Università degli Studi di Perugia è un’università statale italiana fondata nel 1308, uno degli atenei più antichi d’Italia e del mondo. Ricerca scientifica e didattica d’avanguardia in un’ottica fortemente internazionale: questi sono i pilastri su cui si fonda l’Università degli Studi di Perugia.
Il recente e profondo rinnovamento cui è stata sottoposta l’offerta formativa e i singoli corsi di studio consente ai laureati presso lo Studium di intercettare le esigenze del mondo del lavoro e di rispondere adeguatamente alle istanze di rinnovamento avvertite dalle aziende.
Sul piano internazionale costante è l’impegno nello stringere rapporti di collaborazione con università europee, americane e asiatiche e nel favorire la mobilità studentesca.
L’intervista a Stefania Stefanelli, Delegata del Rettore per l’internazionalizzazione e la cooperazione internazionale
Sul piano internazionale costante è l’impegno nello stringere rapporti di collaborazione con università europee, americane e asiatiche e nel favorire la mobilità studentesca: come ha vissuto l’Ateneo questo clima di incertezza dettato dalla pandemia?
Nell’anno accademico 2019-2020, l’Università di Perugia ha contato 608 studenti in uscita per la mobilità internazionale (nell’ambito del Programma Erasmus e degli Accordi Quadro di Collaborazione) e 519 studenti internazionali in entrata. A causa della pandemia, gli studenti che hanno effettuato la mobilità presso sedi europee per l’intero anno accademico o nel II semestre hanno portato a termine il percorso formativo previsto quando possibile in modalità in presenza, oppure online, e in modalità blended, in ogni caso conseguendo crediti formativi riconosciuti in carriera. Invece gli studenti in mobilità in uscita nel primo semestre sono stati interessati dalla pandemia solo nella parte conclusiva del periodo, e per la maggior parte hanno deciso di completare la loro esperienza all’estero. Altrettanto hanno scelto gli studenti in entrata nell’Ateneo, mentre nel II semestre hanno potuto fruire della modalità blended.
Nel primo semestre dell’anno in corso, gli studenti in mobilità verso sedi europee con cui sono attivi Accordi Inter-Istituzionali Erasmus sono stati 147, di cui l’80% si è trasferito presso l’istituzione ospitante, e tutti hanno realizzato la mobilità sia in modalità virtuale sia blended. Gli studenti incoming presso il nostro Ateneo sono stati circa 100 realizzando anche lì una mobilità di tipo blended. Mentre il dato presunto relativo alla mobilità nel secondo semestre conta circa 150 studenti in uscita e circa 100 in entrata.
L’Area Relazioni Internazionali dell’Ateneo include nel proprio organico un membro dello staff con competenze specifiche per i rapporti con la Cina, responsabile dell’assistenza e dell’accoglienza di studenti e staff sia in incoming sia in outgoing, e conta sul costante supporto della Prof.ssa Ester Bianchi che, da dieci anni, instancabilmente cura il dialogo tra la nostra università e Oriente.
L’Ateneo ha siglato numerosi Accordi con Istituzioni americane e asiatiche finalizzati alla collaborazione scientifica, alla didattica, nonché ad attività di mobilità del personale docente, di ricercatori e studenti. Le attività di ricerca, lo scambio di pubblicazioni e documentazioni scientifiche e didattiche, i progetti comuni di ricerca, l’elaborazione di prodotti didattici, progetti di sviluppo, non realizzabili in presenza a causa degli impedimenti posti dalla pandemia, si sono realizzati a distanza.
Ricerca scientifica e didattica d’avanguardia in un’ottica fortemente internazionale, questi i pilastri su cui si fonda l’Università degli Studi di Perugia: quali sono i principali progetti/programmi attivati con istituzioni cinesi? Com’è proseguita la cooperazione in questo periodo?
L’Ateneo ha numerose collaborazioni scientifiche, didattiche e di ricerca con Istituzioni cinesi che coinvolgono tutte le aree disciplinari dell’Ateneo, la maggior parte delle quali hanno portato anche alla stipula di Accordi Quadro di Cooperazione e Protocolli Attuativi con ben 17 università cinesi: Beijing Foreign Studies University, Chongqing University of Arts and Sciences, Henan Agricultural University, Huazhong University of Science and Technology, Qingdao University of Science and Technology, Sichuan Agricultural University, Sichuan College of Tourism, Sichuan Normal University, Sichuan University, Tsinghua University , University of Science and Technology of China, Yunnan University, Zhejiang Yuexiu University of Foreign Languages, Fu Jen Catholic University (Taiwan), Institute of History and Philology Academia Sinica (Taiwan), Hong Kong Baptist University (Hong Kong), Lingnan University (Hong Kong).
Sono anche attivi Accordi per il rilascio di Doppio Titolo nel Dipartimento di Filosofia, Scienze Sociali, Umane e della Formazione (Corso di Laurea Magistrale in Filosofia e Etica delle Relazioni con la Fu Jen Catholic University di Taipei.
Inoltre, l’Ateneo è risultato assegnatario di un contributo nell’ambito del Programma Erasmus+ che prevede la mobilità di studenti, docenti (anche con finalità di integrazione della didattica di Ateneo) e staff da/per la Repubblica Popolare Cinese. Le Istituzioni cinesi partner del progetto sono le seguenti: Beijing Foreign Studies University, Chongqing University of Arts and Sciences, Qingdao Technological University, Qingdao University of Science and Technology University of Science and Technology of China.
Sono stati invitati presso l’Ateneo docenti di nazionalità cinese e taiwanese, in qualità di Visiting Professor, provenienti da varie Istituzioni, incaricati di svolgere attività didattica a copertura di un insegnamento presente nell’offerta formativa dell’Ateneo, così come Visiting Researcher incaricati a svolgere attività di ricerca in collaborazione con i ricercatori dell’Ateneo finalizzate a pubblicazioni in co-autorato, presentazione di proposte progettuali congiunte, definizione di accordi di collaborazione per ricerca, definizione di convenzioni per dottorati congiunti e/o co-tutele e ad ogni altra fattispecie di attività riguardante il settore ricerca.
Nel 2015 l’Università di Perugia ha firmato un accordo con la Chongqing University of Arts and Sciences, quali sono i dati emersi da questa cooperazione? Quali i benefici per entrambe le Università?
Questo accordo è stato firmato nel 2012 e rinnovato nel 2017, dando l’avvio ad uno scambio sistematico e progressivamente crescente di studenti e docenti sia in outgoing sia in incoming oltre che a collaborazioni scientifiche stabili e proficue, in particolare con il Dipartimento di Filosofia, Scienze Umane e della Formazione dell’Ateneo.
Nel 2015 inoltre sono stati siglati un Accordo Attuativo per l’iscrizione ai Corsi di Studio Magistrali del Dipartimento di Filosofia, Scienze Umane e della Formazione e un Accordo Attuativo per l’iscrizione ai Corsi di Studio Magistrali di Ateneo.
Il legame con la Chongqing University è forte e stretto: durante la prima fase pandemica del 2020 i nostri partner cinesi ci hanno fatto omaggio di 10.000 mascherine chirurgiche, per noi allora introvabili; i professori Daniele Parbuono e Liu Zhuang sono visiting professor stabili reciproci, e i due Atenei hanno costituito anche un centro di ricerca congiunto, denominato “China-Europe Cultural Heritage Center”, che aprirà presto una sede anche a Perugia.
Cosa consiglia ad un giovane studente che vuole fare oggi esperienza in Cina, quali sono ad oggi le opportunità di lavoro e di studio?
L’Università degli Studi di Perugia nell’ambito del Programma Erasmus+ offre contributi di mobilità a favore di studenti che volessero effettuare un periodo di studio in Cina. Gli studenti hanno in tal modo la possibilità di seguire corsi e di usufruire delle strutture disponibili presso l’Istituto ospitante senza ulteriori tasse di iscrizione con la garanzia del pieno riconoscimento delle attività formative svolte all’estero con esito positivo precedentemente concordate e approvate nell’ambito del Learning Agreement.
Inoltre, nell’ambito degli Accordi Quadro di Cooperazione Internazionale, l’Università di Perugia finanzia la mobilità di studenti mettendo a bando contributi di mobilità dando loro la possibilità di seguire corsi e di usufruire delle strutture disponibili (laboratori, biblioteche, ecc.) presso l’Istituto ospitante cinese senza il pagamento di ulteriori tasse di iscrizione. È inoltre possibile che sia finanziata la mobilità per attività di tirocinio e/o tesi presso sedi universitarie o centri di ricerca cinesi individuati autonomamente dallo studente o con il supporto del docente relatore di tesi. I finanziamenti sono costituiti da un contributo forfettario per il viaggio, un contributo mensile e un’integrazione del contributo di mobilità finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR).