Fornara (MAECI) I Occorre guardare avanti e la ricerca scientifica e tecnologica è il miglior modo per investire nel futuro – Questi sono i più importanti “drivers” per uno sviluppo equilibrato e fondamentali strumenti per la prevenzione di eventi avversi.

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Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) promuove l’internazionalizzazione della ricerca italiana e la diplomazia scientifica, quali strumenti fondamentali per lo sviluppo della cooperazione tra l’Italia e il resto del mondo. Alla base dell’azione del MAECI la convinzione che non ci possa essere sviluppo economico senza innovazione e sostegno alla ricerca scientifica. In questa strategia, la Repubblica Popolare cinese è un paese prioritario, con il quale ha stabilito importanti strumenti di collaborazione, sia con il MoST (Ministero della Scienza e della Tecnologia) che con la NSFC (National Natural Science Foundation cinese).

Inoltre dal 2018, il MAECI ha istituita il 15 aprile come “Giornata della ricerca italiana nel mondo” per valorizzare il contributo dei ricercatori italiani alla scienza internazionale.

L’intervista è di Domenico Fornara, Capo Ufficio Politiche ed attività bilaterali per l’internazionalizzazione della ricerca scientifica e tecnologica e dell’innovazione.

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Il MAECI aveva appena pubblicato il Piano Italia-Cina per la S&T verso il 2025 in questo anno, il 2020 che celebra, il cinquantesimo anniversario dei rapporti diplomatici. Quali sono i settori di maggiore forza per la cooperazione tra i due Paesi?
La Repubblica Popolare cinese è senza dubbio uno dei nostri partner più rilevanti, come testimonia anche l’attivazione di tre posti di Addetto Scientifico presso la nostra rete diplomatico-consolare nel Paese. Registriamo un alto apprezzamento della nostra azione, non solo come portatori di conoscenza, ma anche di valori culturali ed etici che hanno radici profondissime.
Evidentemente avremmo voluto celebrare il cinquantenario dei rapporti bilaterali in maniera diversa. Quest’anno avevamo peraltro organizzato l’Anno del Turismo Italia – Cina, con una serie di iniziative ed eventi che purtroppo sono stati cancellati o, nella migliore delle ipotesi, rinviati sine die. È però in momenti difficili, come questi, che occorre guardare avanti e ritengo che la ricerca scientifica e tecnologica sia il miglior modo per investire nel futuro.
Dopo mesi di lavoro abbiamo finalmente pubblicato il Piano Italia-Cina per la Scienza e la Tecnologia 2025 che traccia le direttive della cooperazione italo-cinese per il prossimo lustro. I settori su cui concentreremo maggiormente i nostri sforzi sono: 1) fisica, geofisica e spazio; 2) materiali avanzati; 3) ambiente e energia; 4) urbanizzazione sostenibile; 5) nuove tecnologie per il patrimonio culturale; 6) agricoltura; 7) scienze della vita, salute e benessere; 8) fabbrica intelligente.
Vorrei cogliere l’occasione per ringraziare tutte le Amministrazioni e gli Enti che hanno contribuito alla stesura del Piano.

Secondo lei, la cooperazione in ambito S&T uscirà rafforzata dall’emergenza? Quali sono gli insegnamenti da trarre per la cooperazione?
Non sono in grado di fare previsioni ma posso esprimere un auspicio traendo spunto da una lezione che, ritengo, questa crisi ci insegni. L’emergenza Covid-19 ha posto in tutta evidenza quanto sia importante la cooperazione internazionale. Esistono (molte) sfide che nessun Paese, per quanto grande ed organizzato, possa affrontare da solo. La scienza pertanto non può e non deve avere confini. È importante rafforzare la cooperazione (ed integrazione) nel settore sanitario in Europa (al momento ancora, fondamentalmente, di competenza dei singoli Stati). È altrettanto urgente potenziare gli scambi con altri importanti attori nel settore della ricerca, sia sul piano bilaterale che su quello multilaterale. Il mio auspicio quindi è che questa crisi ci insegni ad investire di più in ricerca ed innovazione ed a promuovere con maggiore determinazione gli scambi internazionali di conoscenza. Questi sono i più importanti “drivers” per uno sviluppo equilibrato e fondamentali strumenti per la prevenzione di eventi avversi.

Ci saranno ad esempio nel futuro, opportunità specifiche tra Italia e Cina sulla ricerca per la diagnosi e i trattamenti relativi al Covid 19?
Certamente. Italia e Cina sono tra i Paesi più duramente colpiti dal Covid19. In queste settimane ci sono state moltissime iniziative di solidarietà reciproca tra i nostri due Governi. Abbiamo inoltre registrato l’interesse di molti ricercatori ad incrementare gli scambi con controparti in altri Paesi interessate allo studio del virus. È evidente che investiremo in attività di ricerca che possano aiutare a trovare forme di prevenzione e cura di questo (ed altri) agenti patogeni. La cooperazione in materia di ricerca sanitaria è peraltro sempre stata uno dei pilastri dei Protocolli Esecutivi che firmiamo con le Autorità cinesi (come MAECI ne abbiamo attualmente due attivi: uno con il Ministero della scienza e tecnologia ed uno con la National Natural Science Foundation of China). Anche nei prossimi rinnovi daremo ampio spazio ad iniziative nel settore della salute.

Il 15 aprile celebra la Ricerca Italiana nel mondo, quale valore speciale riveste questa giornata quest’anno nel pieno della pandemia globale?
È per noi una ricorrenza molto importante (la data è stata scelta in quanto coincide con l’anniversario della nascita di Leonardo Da Vinci). Ci permette di mettere in luce le eccellenze italiane e la bravura dei nostri ricercatori, molto apprezzati all’estero, ed offre una vetrina sul Sistema Italia per attirare giovani ricercatori stranieri interessati a fare ricerca nel nostro Paese.
Come dicevo sopra, a maggior ragione in un periodo di crisi come quello attuale è importantissimo celebrare scienza e tecnologia e riflettere sulla valenza degli investimenti in innovazione. Non è forse la scienza che può aiutarci a prevenire o meglio gestire pandemie come quella attuale ed a curare le persone colpite? Non è forse la tecnologia che ci aiuta a mantenere aperte, anche grazie allo smart working, molte attività in questi giorni di “lockdown”? Non è forse lo scambio di conoscenze che ha favorito il progresso nella storia?

Quali sono le iniziative che sono promosse malgrado l’emergenza sanitaria?
Negli ultimi mesi avevamo pianificato, insieme alle nostre Sedi nel mondo ed in particolare con la rete degli Addetti Scientifici, molte iniziative per celebrare la ricerca italiana. Purtroppo oltre il 90% degli eventi è stato cancellato o rinviato a data da definirsi. Alcuni si terrano sotto forma di “webinar”. Nonostante questo celebreremo comunque la Giornata della ricerca italiana nel mondo con una serie di contenuti multimediali che saranno circuitati dai social media del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale e delle Sedi all’estero. Stay tuned!

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